- Si è svolta oggi presso il Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, la conferenza stampa dedicata al tema dell’edilizia scolastica, promossa dall’Amministrazione comunale di Messina.
Nel corso dell’incontro sono stati illustrati lo stato dell’arte degli edifici scolastici comunali, gli interventi di riqualificazione in corso, i finanziamenti ottenuti e le prospettive future per completare il percorso di messa in sicurezza e ammodernamento del patrimonio scolastico cittadino.
«Questo argomento, ha affermato in apertura Cateno De Luca, è stato uno dei primi che abbiamo affrontato già nel 2018, all’indomani del mio insediamento a sindaco della città.
La situazione che trovammo allora la ricordiamo bene: ci impegnammo innanzitutto a comprendere lo stato complessivo degli edifici scolastici, sia dal punto di vista della sicurezza strutturale che di quella ambientale.
I plessi scolastici, in particolare quelli che ospitano le scuole primarie e le scuole secondarie di primo grado , presentavano criticità evidenti e la difficoltà maggiore, in quella fase, fu far comprendere l’importanza del concetto di fascicolo del fabbricato scolastico – uno strumento essenziale per garantire la conoscenza e la tracciabilità dello stato di sicurezza degli edifici nel tempo.
Fu un elemento che non solo servì, in termini pratici, a realizzare una ricognizione complessiva, ma consentì anche — nell’ambito della rimodulazione del Master Plan — di individuare e destinare le prime risorse economiche necessarie per avviare gli interventi.
Parliamo, nello specifico, delle verifiche di vulnerabilità sismica: tutte le risorse disponibili furono impiegate per avviare le indagini su oltre il 90% degli edifici che, fino a quel momento, non disponevano di alcuna valutazione in merito.
Attraverso un intenso confronto con le istituzioni, riuscimmo a suggerire e introdurre una modalità di semplificazione nell’assegnazione delle risorse tenendo conto della forte carenza di studi di vulnerabilità e della necessità di attrarre nuovi finanziamenti.
A seguito della nostra ordinanza di chiusura di tutte le scuole emanata il 3 agosto – ha ricordato De Luca – il Miur accolse le modifiche che avevamo richiesto, poi formalizzate in un accordo sottoscritto il 6 settembre in sede di Conferenza Unificata Stato–Regioni.
Nello specifico, furono recepite due novità fondamentali. La prima riguardava l’eliminazione dei cosiddetti bandi per l’assegnazione delle risorse ai Comuni, poiché parliamo di un servizio pubblico essenziale: la sicurezza non può essere messa a bando. L’accordo, all’articolo 3, prevede infatti che le risorse vengano assegnate direttamente ai Comuni, sulla base dei criteri desumibili dall’Anagrafe nazionale dell’edilizia scolastica.
Il secondo elemento, altrettanto importante, è l’introduzione di fondi specifici a fondo perduto per la progettazione, destinati ai Comuni e accompagnati da anticipazioni consistenti per l’avvio e la realizzazione degli interventi.
Questa nuova impostazione ha permesso di snellire radicalmente l’intero procedimento, mettendo i Comuni nelle condizioni di risolvere, in tempi certi e definiti, le criticità di tutti i plessi scolastici.
L’accordo, inoltre, ha definito i criteri di riparto su base regionale delle risorse destinate all’edilizia scolastica nel triennio 2018–2020, introducendo procedure semplificate, maggiore trasparenza e piena fruibilità dei dati contenuti nell’Anagrafe nazionale.
Fu un grande risultato. Dobbiamo ricordarci che, grazie a quella presa di posizione determinata, si riuscì a cambiare un intero sistema di accesso ai finanziamenti.
I risultati di quella iniziativa oggi si possono sintetizzare nei dati che presentiamo, ma era importante ricordare come tutto ebbe inizio e il clima che si creò dopo l’emanazione di quella ordinanza.
Come spesso accade in questi casi, la solidarietà non fu immediata, ma con il tempo è stato riconosciuto il valore di quell’azione. Si trattava, infatti, di risultati tecnici e complessi, frutto di una visione e di un metodo che hanno consentito di imprimere una svolta decisiva alla gestione della sicurezza nelle scuole.»
«Abbiamo messo in campo, ha affermato il sindaco Federico Basile, numeri concreti e mai visti prima. Oggi possiamo finalmente parlare con numeri alla mano: 84.592.413,03 euro di investimenti complessivi per l’edilizia scolastica.
Un risultato straordinario se pensiamo che prima del 2018 non esisteva neanche un euro destinato a questo settore.
Abbiamo interventi già effettuati e collaudati per oltre 29,9 milioni su 41 scuole, lavori in corso di realizzazione per 17,6 milioni per 8 edifici, lavori in corso di appalto per 16,9 milioni per 11 scuole, 30 progetti in corso di completamento per altrettanti edifici scolastici, e progetti cantierabili in attesa di finanziamento per quasi 14 milioni di euro per 7 scuole.
Sono numeri che raccontano una città che ha saputo cambiare passo, che ha programmato, progettato e investito per garantire scuole più sicure, moderne e accoglienti. E questo è il valore più grande: aver riportato la normalità dove per anni c’era solo abbandono. Oggi Messina è una città che sta ritrovando la propria normalità in tanti settori, e questo percorso ne è la dimostrazione. Il tema di questi incontri è proprio quello di ricordare da dove siamo partiti, per capire quanto i cambiamenti richiedano capacità, competenza e una coscienza amministrativa che oggi c’è, e che prima non c’era. Ringrazio chi mi ha messo nelle condizioni di poter continuare questo percorso, di lavorare per la città e con la città.”
«Questi numeri, ha affermato il vicesindaco e assessore Salvatore Mondello, non rappresentano soltanto un elenco di opere o di cifre, ma il risultato di una visione amministrativa chiara e coerente, che in questi anni ha messo al centro la sicurezza e la qualità dell’edilizia scolastica. Oggi possiamo dire che ogni intervento, ogni verifica e ogni progetto in corso sono parte di una strategia che ha restituito credibilità e programmazione a un settore che per troppo tempo era rimasto fermo. Abbiamo costruito un percorso fatto di pianificazione, controllo e trasparenza, e il dato complessivo di oltre 84 milioni di euro investiti ne è la prova concreta. Messina sta voltando pagina anche sotto questo profilo: le scuole non sono più luoghi dimenticati, ma spazi sicuri e vivi per le nuove generazioni.»
E’ toccato poi al coordinatore regionale di Sud chiama Nord, Danilo Lo Giudice, presentare la nuova adesione al progetto politico “Messina 2027/2032”.
Si tratta di Sebastiano Tamà, ex consigliere comunale, che sarà candidato nella lista Basile Sindaco.

«Non sono qui per chiedere, ha affermato Tamà, ma per dare. Questo per me è un principio di vita, un modo di intendere il mio ruolo e la mia presenza nelle istituzioni. Non credo di aver mai agito per attrazione personale o per tornaconto: ho sempre cercato di avere strumenti, di aprire porte e di dare a quelle porte un significato etico, concreto, utile alla collettività. Non è una questione di età, di distanza o di convenienza. È una questione di senso, di responsabilità. Ho provato, e continuo a provare, a dare un contributo reale, anche quando il percorso è stato complesso, quando a volte sembrava che intorno ci fosse solo silenzio o disinteresse. Fare questo lavoro, portare avanti un progetto per la città, significa inevitabilmente esporsi anche alle critiche — e va bene così. Le critiche fanno parte del cammino, e spesso aiutano a migliorare. Ma ciò che conta davvero è mantenere alta la qualità del lavoro, la coerenza, e la capacità di restare fedeli ai propri valori, anche quando è più difficile.»
