Intervista di Elena Polidori alla presidente di Sud chiama Nord, Laura Castelli per il Quotidiano Nazionale (Il Giorno – La Nazione – Il Resto del Carlino).
Laura Castelli, già viceministra dell’Economia in quota grillina e oggi presidente di ‘Sud chiama Nord’. Vi apprestate a dare il vostro sostegno al presidente uscente della Regione Marche, Francesco Acquaroli.
«Abbiamo avuto un rapporto molto costruttivo, legato ai temi, con Giovanni Donzelli e con Guido Castelli, e dunque saremo nella lista civica a sostegno del presidente Acquaroli con convinzione».
Questo si rispecchierà anche in Campania e in Puglia? Sud chiama nord può essere dunque considerato, a tutti gli effetti, una ‘spalla’ del centrodestra?
«Per quanto riguarda la Campania, ci risulta molto complicato sostenere Roberto Fico perché è il presidente De Luca ter, è la terza presidenza di De Luca a tutti gli effetti, in virtù di una cristallizzazione del potere che non si riesce a scalfire. E questo, al netto di ogni rapporto personale. Lì, dobbiamo dirlo, non è ancora definita la partita del centrodestra, noi abbiamo il territorio pronto (abbiamo fatto ottimi risultati quando ci siamo presentati) ma attendiamo che ci sia comunque un quadro chiaro. La stessa cosa vale sulla Puglia, dove spero che nei prossimi giorni si delineino i margini».
Par di capire che siano più i nomi degli amministratori che il campo politico di riferimento a fare la differenza, per voi…
«L’esperienza degli amministratori sul territorio per noi è centrale. In Calabria, per esempio, non posso non citare il rapporto con il presidente Occhiuto anche per una serie di battaglie, come quella dell’aeroporto di Reggio Calabria, che ho portato a termine con lui quando ero al governo, oppure la stabilizzazione dei dipendenti del ministero della Giustizia, insomma ‘battaglie’ arrivate a buon fine grazie al continuo dialogo che c’è stato tra di noi e che è potuto proseguire grazie sempre all’apporto di Giovanni Donzelli. Insomma, nei prossimi giorni ufficializzeremo il nostro sostegno alla ricandidatura di Occhiuto».
E per quanto riguarda i vostri rappresentanti?
«Noi candidiamo persone nostre, che vengono dal territorio e che rappresentano le associazioni di categoria, i nostri tesserati e con cui facciamo attivismo sul campo. Noi presentiamo proposte di legge parlamentari grazie proprio all’apporto e la spinta che ci arriva dai territori»
Trascorse le regionali e a fronte delle vostre scelte di campo in queste amministrative, nel 2027 è ragionevole pensare che sosterrete ancora il centrodestra o potreste essere tentati anche di guardare a sinistra?
«Oggi la coalizione di centrosinistra non mi sembra che esista, con proposte, come quella del salario minimo che la Schlein sostiene non costi nulla, falso è onerosa. Dopodiché, noi scegliamo dove stare sui territori a seconda di quello che scelgono i nostri rappresentanti, oggi non abbiamo un posizionamento preciso, ma nel 2027 ci presenteremo come una forza che ha già eletto dei rappresentanti in Parlamento. E che ha un sacco di cose da dire, da come si rimettono in piedi le partecipate pubbliche a come si fa la riscossione in comuni dove nessuno riesce a farla. Insomma, il modello amministrativo di Cateno De Luca».