«Quello emerso oggi in IV Commissione è un quadro che non possiamo più definire allarmante: è semplicemente inaccettabile».
Lo dichiara l’On. Pippo Lombardo a seguito della seduta convocata su richiesta di Sud Chiama Nord, tenutasi alla presenza delle Organizzazioni Sindacali e dei tre legali rappresentanti dei quattro consorzi che gestiscono il Trasporto Pubblico Locale extraurbano.
Nel corso dell’audizione, tutte le sigle sindacali – tranne la CGIL – hanno confermato una gestione degli operatori di esercizio in violazione del Regolamento CE 561/2006, che disciplina tempi di guida e riposo degli autisti.
Una denuncia che coincide pienamente con quanto il nostro gruppo parlamentare solleva da settimane.
«Il rischio non riguarda soltanto i conducenti, costretti a turni massacranti e fuori norma – aggiunge Lombardo – ma soprattutto i passeggeri, migliaia di pendolari che ogni giorno salgono su un autobus ignari delle condizioni in cui gli operatori sono costretti a lavorare».
Se sulla soppressione di centinaia di corse attendiamo ancora risposte, sulla sicurezza non possono esserci ritardi:
«Sulla sicurezza non si fanno sconti a nessuno. Abbiamo chiesto formalmente le strisciate delle carte cronotachigrafiche e i dischetti che attestano tempi di guida, riposo e impiego dell’ultimo anno, con un focus dal 1° luglio 2025, data di avvio del servizio dei quattro consorzi».
Dai lavori della Commissione è emersa anche un’ulteriore criticità: la carenza di personale.
«Per sopperire alle lacune organizzative – prosegue Lombardo – gli autisti vengono spinti a sforare sistematicamente gli orari di guida. Questo è un fatto gravissimo: non solo causa disservizi, ma mette a rischio la sicurezza dei passeggeri. Non possiamo tollerarlo oltre».
Lombardo conclude con un appello diretto all’Assessorato regionale ai Trasporti:
«È arrivato il momento che i servizi di controllo intervengano con rigore e tempestività. Il TPL extraurbano è pagato profumatamente con risorse pubbliche: chi lo gestisce deve rispettare le regole o assumersene le conseguenze».
