I deputati regionali di Sud chiama Nord, Cateno De Luca, Giuseppe Lombardo e Matteo Sciotto, hanno presentato un’interrogazione con richiesta di risposta scritta, rivolta al Presidente della Regione e all’Assessore regionale alla Famiglia, alle Politiche sociali e al Lavoro, per chiedere chiarimenti e interventi urgenti sulla delicata vicenda che riguarda i 336 lavoratori della sede Telecontact Center di Caltanissetta, coinvolti nella fusione tra Telecontact Center S.p.A. (controllata da TIM) e Dna S.r.l.
L’interrogazione – nata da una sollecitazione della Coordinatrice cittadina di Caltanissetta di Sud chiama Nord, Noemi Passaro – mira a richiamare l’attenzione del Governo regionale su una situazione che rischia di avere pesanti ripercussioni occupazionali e sociali per il territorio nisseno.
«Non possiamo restare in silenzio mentre centinaia di famiglie vivono nell’incertezza – dichiara la coordinatrice cittadina di Sud chiama Nord, Noemi Passaro –. Da anni la sede di Caltanissetta rappresenta un punto di forza per il settore del customer care in Sicilia e un presidio di professionalità e dignità del lavoro. Oggi, con questa fusione, serve la massima trasparenza e un impegno concreto da parte delle istituzioni regionali affinché non si perda neanche un posto di lavoro».
L’operazione societaria, che dovrebbe essere completata entro dicembre, interessa complessivamente 3.380 lavoratori, di cui 1.591 impiegati in Telecontact Center, e rischia di mettere in discussione il futuro della sede di Caltanissetta, unica in Sicilia, da anni presidio produttivo strategico nel settore dei servizi di customer care.
Nonostante le rassicurazioni formali dell’azienda, non esiste al momento alcun piano ufficiale di salvaguardia occupazionale, mentre i sindacati Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil hanno già espresso forte preoccupazione per l’assenza di risposte concrete e per il rischio di una nuova esternalizzazione delle attività, con possibili ripercussioni sulle tutele contrattuali e sulla stabilità dei lavoratori.
«È inaccettabile – dichiarano i deputati di Sud chiama Nord – che si proceda con una fusione di questa portata senza la dovuta trasparenza e senza garanzie effettive per i lavoratori. La sede di Caltanissetta rappresenta un punto di riferimento per tutto il territorio, e la sua chiusura o ridimensionamento avrebbe conseguenze sociali ed economiche gravissime per centinaia di famiglie».
L’interrogazione chiede al Governo regionale:
se sia a conoscenza della vicenda e intenda verificare le ricadute occupazionali della fusione;
se la società abbia condiviso con le parti sociali un piano dettagliato di tutela dei posti di lavoro;
quali iniziative urgenti si intendano assumere per garantire piena trasparenza e stabilità occupazionale;
e se non si ritenga necessario aprire un tavolo permanente di confronto con le organizzazioni sindacali e le istituzioni locali, per salvaguardare la continuità produttiva della sede siciliana.
«Non possiamo accettare che un’operazione industriale, che viene presentata come un processo di efficienza, si trasformi in un rischio di precarizzazione e perdita di posti di lavoro» – concludono De Luca, Lombardo e Sciotto. – «Il Governo regionale intervenga subito per pretendere chiarezza dal gruppo Tim e difendere un presidio occupazionale fondamentale per la Sicilia interna».
