«Venti milioni di euro non bastano. È una cifra che non tiene conto dei reali costi che i Comuni siciliani stanno sostenendo per fronteggiare la carenza di impianti che si ripercuote sui costi dell’indifferenziata che sfiora le 400 euro a tonnellata».
Così il gruppo parlamentare di Sud chiama Nord, con i deputati Cateno De Luca, Giuseppe Lombardo e Matteo Sciotto, che hanno presentato due emendamenti al Disegno di legge n.976 “Variazioni al bilancio della Regione per l’esercizio finanziario 2025 e per il triennio 2025-2027”.
«Nella precedente norma per gli extra costi – spiegano i deputati – erano stati stanziati su nostra insistenza 50 milioni di euro. Oltre quindi a ritenere insufficiente lo stanziamento previsto in questa variazione, pari a 20 milioni, riteniamo utile avviare un confronto anche sui criteri di ripartizione, che ricalcano quelli già adottati in precedenza e che a nostro avviso possono essere migliorati per garantire maggiore equità ed efficacia
Così com’è impostata, la distribuzione rischia di favorire in modo sproporzionato i grandi Comuni, come Catania, che da sola potrebbe assorbire oltre un terzo dell’intero stanziamento. A discapito dei piccoli e medi Comuni che in questi anni hanno compiuto importanti passi in avanti sulla raccolta differenziata».
Per questo, Sud chiama Nord propone, oltre ad un stanziamento adeguato, propone un nuovo criterio di ripartizione basato su percentuali di merito:
• il 70% delle risorse da assegnare ai Comuni che hanno superato il 65% di raccolta differenziata al 31 dicembre 2024;
• il 30% ai Comuni che hanno superato il 55% ma non hanno raggiunto il 65%;
• esclusi i Comuni che si trovano sotto il 55%.
«Serve un sistema che premi chi è virtuoso e non chi continua a restare indietro. Il principio è semplice: chi lavora per migliorare e investe risorse per la sostenibilità deve essere incentivato. Solo così si potrà davvero cambiare passo nella gestione dei rifiuti in Sicilia», concludono De Luca, Lombardo e Sciotto.