«Abbiamo presentato un’interrogazione parlamentare al Presidente della Regione e all’Assessore regionale alla Salute per chiedere chiarimenti urgenti sull’affidamento a soggetto privato del servizio di Pronto Soccorso del P.O. “Cutroni Zodda” di Barcellona Pozzo di Gotto e sulle contestuali determinazioni in materia di incarichi dirigenziali» – dichiara il deputato regionale Matteo Sciotto, firmatario dell’atto insieme ai colleghi Cateno De Luca e Giuseppe Lombardo.
«È necessario fare luce su una vicenda che presenta aspetti anomali e potenzialmente lesivi del principio di trasparenza amministrativa. Le dichiarazioni pubbliche dell’On. Galluzzo, che ha rivendicato un ruolo attivo nell’iter che ha portato all’affidamento del servizio alla società “CMP Global Medical Division”, con sede a Bologna, destano forte preoccupazione, specie alla luce della conoscenza dettagliata che egli ha mostrato rispetto a fasi procedurali interne all’ASP» – sottolinea Sciotto.
«A ciò si aggiunge la nomina del dott. Francesco Lo Giudice quale responsabile dell’Unità “Astanteria/Pronto Soccorso/OBI” dello stesso presidio, avvenuta senza procedura selettiva per titoli, come invece accaduto in altri ospedali, ad esempio a Taormina. Una nomina che appare ancor più discutibile considerando i legami politici tra il dott. Francesco Lo Giudice e il deputato Galluzzo» – prosegue il deputato di Sud chiama Nord.
«Con l’interrogazione chiediamo di conoscere i costi complessivi sostenuti per l’esternalizzazione, se siano stati effettuati studi comparativi con la gestione pubblica e se sia prevista la riattivazione dei reparti di supporto (Cardiologia, Ortopedia, Anestesia/Rianimazione), essenziali per il pieno funzionamento di un pronto soccorso. Vogliamo sapere se ci sia stata una vera valutazione tecnica delle scelte fatte o se, al contrario, abbiano prevalso logiche politiche e personalistiche» – conclude Sciotto.
«Il diritto alla salute dei cittadini non può essere strumentalizzato né gestito con leggerezza. È nostro dovere vigilare e pretendere chiarezza».